menti in fuga - le voci parallele

menti in fuga - le voci parallele / menti critiche / @Giovanni_Dursi / Atomi reticolari delle "menti critiche", impegnati nella trasformazione sociale e "messa in questione del rapporto tra la forma capitalista (intesa come Gestalt, come forma della percezione) e la potenza produttiva concreta delle forze sociali, particolarmente la potenza dell’intelletto generale"

sabato 27 febbraio 2016

We will forget soon, i luoghi dell’Armata Rossa in Germania (By Federica Crociani)

We Will Forget Armata Rossa
La storia è ciclica. Ma forse la memoria può aiutare a non commettere gli stessi errori. Questo è stato forse, oltre alla passione e alla curiosità, il fuoco che ha spinto i due fotografi italiani, Stefano Corso e Dario Jacopo Laganà, a percorrere con la loro piccola auto rossa quasi 8.000 km in due anni e a scattare qualcosa come 10.000 foto nei circa 300 luoghi esplorati.
We will forget soon fotografia sala di lettura Lenin base sovietica
La sala di lettura “Lenin”, presente in ogni base sovietica


L’idea era quella di documentare la presenza dell’Armata Rossa in Germania, che nella seconda guerra mondiale fu incisiva nella lotta contro il nazismo e nella conseguente liberazione di Berlino. Il progetto si è concentrato nel documentare  la presenza della potenza militare russa nella Germania dell’Est andando a scovare i luoghi in cui, in maniera più o meno evidente, era visibile il passato.

We Will Forget Soon fotografia Sotterranei dellArmata Rossa Wünsdorf
Sotterranei del quartier generale dell’Armata Rossa a Wünsdorf

Il progetto, che ha preso il curioso ed emblematico nome di  We will forget soon, si è poi concretizzato in una mostra fotografica itinerante che, partita nel maggio 2015 dall’ex Germania dell’Est ed ospitata dalla Berlin Art Week, approderà a Prora nel corso del 2016 nella sua 6° tappa. Ad agosto è stato pubblicato anche un libro fotografico, presentato a Roma in Campidoglio il 30 settembre scorso.
We Will Forget Soon fotografia Armata Rossa
Lo svanire dei simboli della propaganda


Aree abbandonate dove la natura si è riappropriata dei suoi spazi e luoghi “recuperati” che hanno trovato un nuovo modo di essere utilizzati. È questo che ha colpito i visitatori della mostra itinerante e la loro sensibilità. Perché è spesso solo l’apertura mentale che aiuta a vedere basi militari in luoghi che non esistono più e complessi ospedalieri prussiani in strutture di riabilitazione neurologica. Federica Crociani

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