menti in fuga - le voci parallele

menti in fuga - le voci parallele / menti critiche / @Giovanni_Dursi / Atomi reticolari delle "menti critiche", impegnati nella trasformazione sociale e "messa in questione del rapporto tra la forma capitalista (intesa come Gestalt, come forma della percezione) e la potenza produttiva concreta delle forze sociali, particolarmente la potenza dell’intelletto generale"

sabato 13 febbraio 2016

Note per la cultura - 4 - A volte capita di pensare, scrivere, agire ...

Relazioni Sociali: Manifesto per 3punto0

- Nota per la cosignificazione dei rapporti sociali -
Se su WEB 2.0 non c'è una definizione univoca (quando i termini diventano di "successo", se ne perde l'eziologia), perché voler "definire" il "concetto" di 3punto0 ? O'Reilly nel 2004, usò Web 2.0 per indicare quell'arcipelago di applicazioni, sw, ambienti che consentivano un elevato grado di interazione e collaborazione tra utenti in rete. In questo senso, O'Reilly e gli altri intendevano contrapporlo al web originario, 1.0. Sono molti quelli - e tra loro anche Tim Berners Lee, che la rete l'ha fondata - che di fronte a questo neologismo hanno qualche difficoltà euristica. Il termine “WEB 2.0", coniato appositamente nel 2005 da Tim O’Reilly per designare molteplici tecniche e applicazioni interattive in Internet, tuttavia, dal momento che la gran parte delle tecnologie non è qualcosa di nuovo, descrive innanzitutto una rinnovata filosofia in relazione a InterNET.

La caratteristica principale che distingue le pagine WEB 2.0 da quelle WEB 1.0 è che gli utenti non solo possono usufruire passivamente dei contenuti, ma possono anche generarli e scambiarli in prima persona. Esempi tipici in tal senso sono i wiki, i weblog, il social networking, i portali di immagini e i videoportali o le borse di scambio (Ebay, Youtube, Wikipedia, Xing, etc.). Trattasi, quindi, della più recente fase del web che, rispetto alla prima, vede maggiormante l’utente al centro. Tramite architetture e servizi cosiddetti 2.0 (blog, social network, community, forum…), l’utente è il principale protagonista del web, oggi creatore e non solo più fruitore di contenuti. Quale che sia il “codice” e la “semantica” sotto i quali viene raccolta tale evoluzione della rete (web partecipativo, web sociale…), il Web 2.0 si basa sul concetto di creazione e condivisione, partecipazione e discussione. Tramite i social media ovvero sui blog, sui social network, sui forum, prendono vita le cosiddette "conversazioni". Gli utenti in rete parlano ormai di ogni cosa, anche prodotti, servizi e imprese. Il Social Media Marketing è l’attività che permette di ascoltare e farsi ascoltare all’interno del panorama 2.0. Prima di inoltrarci nell’impegnativo compito di “annunciare” e "definire" il "concetto" di 3punto0, qualche precisazione sui social network, letteralmente, reti sociali.

Come è noto, si tratta di appositi luoghi virtuali cui gli utenti possono accedere previa registrazione e compilazione di un proprio profilo personale. Una volta registrati, gli utenti diventano membri della community e possono interagire con altri utenti per comunicare, condividere opinioni, idee, file, foto, video… e restare perennemente in contatto. I social network sono quindi siti sui quali il contenuto è prodotto dall’utente stesso. I social network possono focalizzarsi su un argomento o una categoria (esistono social network allargati e generalisti quali Facebook, come anche social network dedicati alla condivisione di conoscenze ed esperienze lavorative, quali LinkedIn) e in genere il focus è posto su due tipi di attività: il bridging (per creare nuove “relazioni”) o il bonding (per rafforzare “relazioni” esistenti o ripristinarne).


Ora – sinteticamente chiarito e/o condiviso l’aspetto tecnico/funzionale/sociale dell’attuale uso delle piattaforme (in costante evoluzione e “convergenza” tecnologica) dedicate al consapevole uso della navigazione in rete – va compreso il "concetto" di 3punto0, concetto che non allude ad aspetti tecnici né di mera “fruibilità” della rete o mero “protagonismo” in rete. Il "concetto" di 3punto0 riguarda 1) il condizionamento in atto dell’azione sociale e la capacità di critica ad esso che scaturiscono dalla pervasività dei mezzi di comunicazione alludendo ad un’analisi micro-bio-sociologica dell’interazione sociale 2) individuare le principali radici della crisi di identità attraversata dai sistemi sociali “avanzati” nella “crisi di legittimazione” (J. Habermas) e nella comunicazione sociale il meccanismo, discorsivo, di soddisfazione (o critica; qui va anche “accettata” la verità dell’alienazione) delle pretese normative del sistema 3) “sostenere” culturalmente e politicamente la transizione epocale, prevalentemente basata sulla comunicazione sociale piuttosto che sui “rapporti sociali” (è N. Luhmann – Potere e complessità sociale, 1975 – che raccoglie i risultati degli studi dell’interazionismo simbolico di E. Goffman – Modelli di interazione, 1969), ristabilendo una visione “strutturale” laddove il sistema sociale, per garantirsi stabilità e sopravvivenza, opera come “riduttore selettivo” (il potere sceglie alternative per altri soggetti, riducendo subdolamente la comunicazione potestativa ad alternative di costume) 4) lavorare per generare “cosignificazioni” quale caratteristica della nuova comunicazione-relazione sociale in grado di superare dialetticamente le distorsioni indotte dal mutamento di paradigma dalla “coscienza” alla “comunicazione” (J Habermas – Teoria dell’agire comunicativo, 1981) che ha reso vulnerabili (A. Giddens), nella “globalizzazione” egemonizzata dall’Occidente capitalista, ed evanescenti i contenuti dell’ “immaginario” (trasfigurati ed avulsi da ogni concreto avvenimento quotidiano; E. Morin – L’industria culturale, 1963) le contro-culture.

Il "concetto" di 3punto0 rappresenta l’orizzonte di una riappropriazione – intesa come generazione - di un’esistenza priva di “ideologie” (nel senso letterale dell’espressione tedesca Ideenkleid, “vestito di idee”) coprenti (“metafisiche influenti” – C. Preve) con immagini e giustificazioni illusorie (“romans”), la realtà vera dei fatti e delle cose. È sbagliato interpretare i processi storici come presidio della lotta tra le idee, come è velleitario voler modificare la realtà sociale mediante la “critica delle idee”. Il "concetto" di 3punto0 interviene a ristabilire un orizzonte (la suggestione è il terzo millennio) entro il quale non giudicare gli individui per ciò che sono o fanno da ciò che dicono o pensano di essere e di fare, così come non si giudica un’epoca, o una classe sociale, dalle rappresentazioni che essa fa di se stessa. Il "concetto" di 3punto0 impatta contro le deformazioni – di comodo o meno, eterodirette o no – proprie della comunicazione – espressione “pubblicitaria” egemone della concezione del mondo – quando perde i contatti con la comunità (diviene ipostasi, dimensione cognitiva artatamente contraffatta) che risponde, viceversa, a bisogni identitari culturalmente e socialmente universali di rilevanza socio-bio-politica (U. Bernardi – Comunità come bisogno, 1981). Il "concetto" di 3punto0 è nozione prima, non definibile, poiché individui, moltitudini e sistema sociale sono prodotti dalle relazioni sociali, non esistenti in actu se non con, attraverso e nei soggetti che le attualizzano. Solo pensare ed agire in termini relazionali consente di rappresentare adeguatamente la società cosiddetta post-moderna (P. P. Donati – Teoria relazionale della società, 1991).
 - Continua

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