menti in fuga - le voci parallele

menti in fuga - le voci parallele / menti critiche / @Giovanni_Dursi / Atomi reticolari delle "menti critiche", impegnati nella trasformazione sociale e "messa in questione del rapporto tra la forma capitalista (intesa come Gestalt, come forma della percezione) e la potenza produttiva concreta delle forze sociali, particolarmente la potenza dell’intelletto generale"

domenica 7 febbraio 2016

Orizzonti pansessuali


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Girl on Girl: L’invisibilità delle lesbiche femminili raccontata in un documentario


Ne abbiamo parlato spesso su LezPop: l’invisibilità delle lesbiche femminili. In un mondo dominato dagli stereotipi e da idee preconcette su ciò che è omosessualità e ciò che è eterosessualità, se sei lesbica ma ti piace indossare la gonna, i tacchi e truccarti – in poche parole se sei lipstick o femme – ogni volta devi fare coming out, fuori, ma (a volte) anche dentro la stessa comunità LGBT. Questo perché la maggior parte delle persone – erroneamente – associa l’orientamento sessuale all’aspetto esteriore. E perché, nella cultura di massa, le lesbiche “femminili” esistono solo nei film porno – fino a quando non arriva il “vero uomo” e mostra qual è il vero piacere. In poche parole, le lesbiche femminili sono più invisibili.
Ed è quello che Jodi Savitz, filmmaker americana, prova a raccontare nel documentario Girl on Girl, attualmente in fase di produzione. «Esiste questo pensiero comune che “le donne femminili non possono essere lesbiche perché sembrano etero” – ha raccontato la regista all’Huffington Post- Girl on Girl introduce il concetto di visibilità delle lesbiche femminili. Il fenomeno per il quale, a causa dell’aspetto femminile, tantissime donne LGBTQ donne “passano” da etero e diventano invisibili al mondo esterno e anche tra di loro». [Per il link ai video: http://www.lezpop.it/girl-on-girl-linvisibilita-delle-lesbiche-femminili-raccontata-in-un-documentario-video/]
Ma questo fenomeno di “passare” è, appunto un’arma a doppio taglio. «Passare da eterosessuali è considerato un privilegio, sia all’interno che all’esterno della comunità queer, spesso le lesbiche femminili cercano meno il supporto da altre lesbiche quando vengono delegittimate o stigmatizzate per paura di non essere comprese a causa del loro status “privilegiato”». Lo scopo del documentario, quindi, è raccontare, sia all’interno che all’esterno della comunità, «le esperienze di uno specifico sottogruppo della popolazione LGBTQ, al fine di mostre come l’empatia sia la chiave per cambiare le cose». Anche perché, come recita la frase che chiude il video che segue: «Si può essere lesbiche e continuare ad amare il colore rosa».
Come tanti documentari sul mondo LGBT, anche Girl on Girl è in cerca di finanziamenti. Se volete, potete sostenere il progetto (con una donazione minima di 10 dollari) andando sulla loro pagina di Indiegogo.

Fonte
http://www.lezpop.it/



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