menti in fuga - le voci parallele

menti in fuga - le voci parallele / menti critiche / @Giovanni_Dursi / Atomi reticolari delle "menti critiche", impegnati nella trasformazione sociale e "messa in questione del rapporto tra la forma capitalista (intesa come Gestalt, come forma della percezione) e la potenza produttiva concreta delle forze sociali, particolarmente la potenza dell’intelletto generale"

domenica 10 aprile 2016

Tra homo patiens e homo sapiens

Essere, agire, patire: l'anomali della finitezza - Un saggio di Luigi Alici
 
« “Fuori splendeva il sole e la gente sbrigava le solite faccende d’ogni giorno. Una donna si precipitò. Un’altra stava rientrando con la spesa. Nella mente di Charlotte si affollavano mille domande: Quanto tempo ci resta ancora ? Come supereremo le difficoltà ? E come pagheremo i conti ? Dal canto suo il mio vecchio professore era strabiliato dalla normalità di quanto vedeva intorno a sé: Non dovrebbe fermarsi il mondo? Non sanno quel che mi è capitato ? 
Ma il mondo non si era fermato, era rimasto completamente indifferente e, mentre apriva fiaccamente la portiera della macchina, Morrie si era sentito sprofondare in un baratro” (citazione da M. Albom, I miei martedì col professore. La lezione più grande: la vita , la morte, l’amore, tr. it. di F. Bandel Fragone, Rizzoli, Milano 1998, p.16). Con questa toccante annotazione ci viene descritto il primo incontro di Morrie Schwartz con il male che lo avrebbe ben presto portato alla morte; un incontro dal quale, tuttavia, egli sarebbe riuscito a ricavare e trasmetterci una esemplare lezione di vita. [. . .] Siamo in ogni caso ricondotti, attraverso questi riferimenti, ad una corporeità che s’annuncia come una sorta di linea vivente di frontiera tra la dimensione dell’essere e quella dell’avere: il ‘corpo che abbiamo’ e il ‘corpo che siamo’ attestano una duplicità, una sorta di ambivalenza originaria, che dischiude, come ci ricorda Marcel, l’orizzonte del metaproblematico. [. . .] ».



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