Relazioni Sociali: Manifesto per 3punto0
- Nota per la cosignificazione dei rapporti sociali -
Se su WEB 2.0 non c'è una definizione univoca (quando i termini
diventano di "successo", se ne perde l'eziologia), perché voler
"definire" il "concetto" di 3punto0 ? O'Reilly nel 2004, usò Web 2.0 per
indicare quell'arcipelago di applicazioni, sw, ambienti che
consentivano un elevato grado di interazione e collaborazione tra utenti
in rete. In questo senso, O'Reilly e gli altri intendevano contrapporlo
al web originario, 1.0. Sono molti quelli - e tra loro anche Tim
Berners Lee, che la rete l'ha fondata - che di fronte a questo
neologismo hanno qualche difficoltà euristica. Il termine “WEB 2.0",
coniato appositamente nel 2005 da Tim O’Reilly per designare molteplici
tecniche e applicazioni interattive in Internet, tuttavia, dal momento
che la gran parte delle tecnologie non è qualcosa di nuovo, descrive
innanzitutto una rinnovata filosofia in relazione a InterNET.
La caratteristica principale che distingue le pagine WEB 2.0 da quelle
WEB 1.0 è che gli utenti non solo possono usufruire passivamente dei
contenuti, ma possono anche generarli e scambiarli in prima persona.
Esempi tipici in tal senso sono i wiki, i weblog, il social networking, i
portali di immagini e i videoportali o le borse di scambio (Ebay,
Youtube, Wikipedia, Xing, etc.). Trattasi, quindi, della più recente
fase del web che, rispetto alla prima, vede maggiormante l’utente al
centro. Tramite architetture e servizi cosiddetti 2.0 (blog, social
network, community, forum…), l’utente è il principale protagonista del
web, oggi creatore e non solo più fruitore di contenuti. Quale che sia
il “codice” e la “semantica” sotto i quali viene raccolta tale
evoluzione della rete (web partecipativo, web sociale…), il Web 2.0 si
basa sul concetto di creazione e condivisione, partecipazione e
discussione. Tramite i social media ovvero sui blog, sui social network,
sui forum, prendono vita le cosiddette "conversazioni". Gli utenti in
rete parlano ormai di ogni cosa, anche prodotti, servizi e imprese. Il Social Media Marketing
è l’attività che permette di ascoltare e farsi ascoltare all’interno
del panorama 2.0. Prima di inoltrarci nell’impegnativo compito di
“annunciare” e "definire" il "concetto" di 3punto0, qualche precisazione
sui social network, letteralmente, reti sociali.
Come è noto, si tratta di appositi luoghi virtuali cui gli utenti
possono accedere previa registrazione e compilazione di un proprio
profilo personale. Una volta registrati, gli utenti diventano membri
della community e possono interagire con altri utenti per comunicare,
condividere opinioni, idee, file, foto, video… e restare perennemente in
contatto. I social network sono quindi siti sui quali il contenuto è
prodotto dall’utente stesso. I social network possono focalizzarsi su un
argomento o una categoria (esistono social network allargati e
generalisti quali Facebook, come anche social network dedicati alla
condivisione di conoscenze ed esperienze lavorative, quali LinkedIn) e
in genere il focus è posto su due tipi di attività: il bridging (per
creare nuove “relazioni”) o il bonding (per rafforzare “relazioni”
esistenti o ripristinarne).
Ora – sinteticamente chiarito e/o condiviso l’aspetto
tecnico/funzionale/sociale dell’attuale uso delle piattaforme (in
costante evoluzione e “convergenza” tecnologica) dedicate al consapevole
uso della navigazione in rete – va compreso il "concetto" di 3punto0,
concetto che non allude ad aspetti tecnici né di mera “fruibilità” della
rete o mero “protagonismo” in rete. Il "concetto" di 3punto0 riguarda
1) il condizionamento in atto dell’azione sociale e la capacità di
critica ad esso che scaturiscono dalla pervasività dei mezzi di
comunicazione alludendo ad un’analisi micro-bio-sociologica
dell’interazione sociale 2) individuare le principali radici della crisi
di identità attraversata dai sistemi sociali “avanzati” nella “crisi di
legittimazione” (J. Habermas) e nella comunicazione sociale il
meccanismo, discorsivo, di soddisfazione (o critica; qui va anche
“accettata” la verità dell’alienazione) delle pretese normative del
sistema 3) “sostenere” culturalmente e politicamente la transizione
epocale, prevalentemente basata sulla comunicazione sociale piuttosto
che sui “rapporti sociali” (è N. Luhmann – Potere e complessità sociale,
1975 – che raccoglie i risultati degli studi dell’interazionismo
simbolico di E. Goffman – Modelli di interazione, 1969), ristabilendo
una visione “strutturale” laddove il sistema sociale, per garantirsi
stabilità e sopravvivenza, opera come “riduttore selettivo” (il potere
sceglie alternative per altri soggetti, riducendo subdolamente la
comunicazione potestativa ad alternative di costume) 4) lavorare per
generare “cosignificazioni” quale caratteristica della nuova
comunicazione-relazione sociale in grado di superare dialetticamente le
distorsioni indotte dal mutamento di paradigma dalla “coscienza” alla
“comunicazione” (J Habermas – Teoria dell’agire comunicativo, 1981) che
ha reso vulnerabili (A. Giddens), nella “globalizzazione” egemonizzata
dall’Occidente capitalista, ed evanescenti i contenuti dell’
“immaginario” (trasfigurati ed avulsi da ogni concreto avvenimento
quotidiano; E. Morin – L’industria culturale, 1963) le contro-culture.
Il "concetto" di 3punto0 rappresenta l’orizzonte di una
riappropriazione – intesa come generazione - di un’esistenza priva di
“ideologie” (nel senso letterale dell’espressione tedesca Ideenkleid,
“vestito di idee”) coprenti (“metafisiche influenti” – C. Preve) con
immagini e giustificazioni illusorie (“romans”), la realtà vera dei
fatti e delle cose. È sbagliato interpretare i processi storici come
presidio della lotta tra le idee, come è velleitario voler modificare la
realtà sociale mediante la “critica delle idee”. Il "concetto" di
3punto0 interviene a ristabilire un orizzonte (la suggestione è il terzo
millennio) entro il quale non giudicare gli individui per ciò che sono o
fanno da ciò che dicono o pensano di essere e di fare, così come non si
giudica un’epoca, o una classe sociale, dalle rappresentazioni che essa
fa di se stessa. Il "concetto" di 3punto0 impatta contro le
deformazioni – di comodo o meno, eterodirette o no – proprie della
comunicazione – espressione “pubblicitaria” egemone della concezione del
mondo – quando perde i contatti con la comunità (diviene ipostasi,
dimensione cognitiva artatamente contraffatta) che risponde, viceversa, a
bisogni identitari culturalmente e socialmente universali di rilevanza
socio-bio-politica (U. Bernardi – Comunità come bisogno, 1981). Il
"concetto" di 3punto0 è nozione prima, non definibile, poiché individui,
moltitudini e sistema sociale sono prodotti dalle relazioni sociali,
non esistenti in actu se non con, attraverso e nei soggetti che le
attualizzano. Solo pensare ed agire in termini relazionali consente di
rappresentare adeguatamente la società cosiddetta post-moderna (P. P.
Donati – Teoria relazionale della società, 1991).
- Continua
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