menti in fuga - le voci parallele

menti in fuga - le voci parallele / menti critiche / @Giovanni_Dursi / Atomi reticolari delle "menti critiche", impegnati nella trasformazione sociale e "messa in questione del rapporto tra la forma capitalista (intesa come Gestalt, come forma della percezione) e la potenza produttiva concreta delle forze sociali, particolarmente la potenza dell’intelletto generale"

giovedì 26 dicembre 2024

Sui libri e sulle letture

Nel 2022 solo il 41,4% degli italiani (da 6 anni in su) ha letto un libro nell’arco di 12 mesi, per motivi non strettamente scolastici o lavorativi.

Si tratta tta di una delle percentuali più basse registrate negli ultimi 25 anni. Sono cresciuti, altresì, i cosiddetti lettori forti, vale a dire le persone che leggono almeno un libro al mese. Ed è aumentata anche la media dei libri letti in un anno. É passata, infatti, da 6,3 libri all’anno a 7,4 libri all’anno. I motivi per i quali le persone hanno dichiarato di non ‘riuscire’ a leggere sono svariati, prevalentemente la carenza di “motivazione”.

In base ai dati di scenario sistema Audipress edizione 2024/I, riferiti alla rilevazione dell’anno mobile Maggio 2023 – Aprile 2024, in Italia sono stati 31,6 milioni gli individui che hanno letto o sfogliato un titolo stampa su carta e/o digitale replica negli ultimi 30 giorni, pari al 60,5% della popolazione adulta di 14 anni e oltre, in continuità rispetto all’edizione precedente. Di riflesso, restano stabili anche i dati complessivi sui profili demografici dei lettori stampa negli ultimi trenta giorni (quotidiani e/o periodici), tra gli uomini (il 62,8% del segmento rappresentato) e le donne (il 58,2%) e trasversalmente tra le differenti fasce d’età, con il 57,2% dei 14-24enni, il 58,6% dei 25-44enni e il 61,9% dei 45 anni e oltre.

Sussiste, tuttavia, e si sta consolidando una tendenza a sostituite la lettura che arricchisce, gli apprendimenti, per così dire, con la pseudolettura massmediale (non mi riferisco, ovviamente, agli eBook), con quell’informarsi sincopato e caotico, tipico degli ipertesti che la “rete” - esplorata acriticamente - propone in modalità overload, saturando il desiderio di impegno cognitivo e manipolando le stesse attitudini emotive e di curiosità.

Nonostante che l’Organizzazione delle Nazioni Unite per l’Educazione, la Scienza e la Cultura, meglio conosciuta come UNESCO), abbia deciso di istituire, ogni 23 Aprile, la Giornata mondiale del libro e del diritto d’autore, e che anche in Italia, ogni 24 Marzo, si celebri la Giornata nazionale per la promozione della lettura, con l’obiettivo di sensibilizzare anche i più giovani sull’importanza di leggere.

È fuori di ogni dubbio che la lettura “tradizionale” dei libri cartacei elimina la dipendenza digitale, aiuta a disintossicarsi dal “dovere di connessione”.

In secondo luogo, la lettura favorisce - oltre che fornire “nutrimento dell’anima” - l’elevamento culturale personale non dispendioso, allena e genera creatività, aiuta, terapeuticamente, a sostenere le persone che impattano con complicate problematiche esistenziali, fa conoscere mondi etnici e realtà sociali, linguaggi espressivi ulteriori, espone a congetture che ristrutturano anche i modi di vita, i sistemi di valore, contribuisce a migliorare la sana empatia potenziando la capacità del “lettore” di relazione con gli altri, migliorando l’attitudine al sentire e al comprendere l’emotività ed i punti di vista altrui, agevola la salvaguardia della memoria a breve termine, contribuendo a rallentare il processo di invecchiamento, migliora le competenze linguistiche, e più in generale la padronanza della lingua italiana e degli altri idiomi, concorre alla serenità, liberando porzioni di tempo dalle diverse, intrecciate ed alienanti frenesie che occupano esageratamente le 24 ore quotidiane.

Pertanto, la lettura di libri rappresenta un importante strumento di crescita personale ed eleva il tasso di civiltà.

Certo, sussistono modalità di letture distorsive, effettuate senza coscienza. Letture meramente consolatorie, utili solo ad evadere (momentaneamente) dal tempo di lavoro e da vicende percpite come oppressive, legate al disimpegno, all’adesione acritica a mondi estranianti, alla disperante scissione tra emozioni e ragione, letture che finiscono per sostenere la “cancel culture” verso i “contenuti” di libri (indifferentemente dalla peculiarità dei contenuti, narrativa, saggistica filosofico-politica o scientifica, libri fotografici) che posseggono la forza di far emergere “domande”, d'integrare “sensate esperienze e certe dimostrazioni”.

Questa forma di lettura - dispersiva di energie - richiude i lettori nel proprio angusto mondo interiore, relegando l’universo dei rapporti sociali ad una maleinterpratata presunta “insensibilità” degli altri, perchè si ritiene fastidiosa, ingombrante la presenza di quei libri che “interrogano” la coscienza individuale, in quanto sono in grado di scuotere, scombussolare lo status quo e di far riflettere, far uscire dal “guscio” protettivo del non voler sapere, del cercare solo “conferme” alla propria Weltanschauung.

La presente disamina, porta a dei suggerimenti di lettura non nociva.


Innanzitutto, propongo di condividere la lettura di alcuni testi della Prof.ssa Mariagrazia Tosti la quale, da tempo, sulla scorta delle sue competenze filologico-letterarie, gestisce un’esemplare pagina Facebook - Ginger Booklover - che promuove il confronto ed incentiva la lettura.

Scrive: “Questo è un bookclub per veri #booklover. Nasce dal desiderio di condividere le mie letture: parlando di queste, recensendo i libri che leggo, inevitabilmente vi racconto qualcosa di me, non solo passione per la lettura, per la poesia e i viaggi, ma anche per il tè che spesso sorseggio mentre leggo, per le coperte che riscaldano, per tutto ciò che è rosso, a partire dai miei capelli, risultato di una mutazione genetica MC1R nel cromosoma 16, di cui sono fierissima e che spiegano il mio temperamento molto gingerhead, passionale e istintivo. E così le mie letture sono frutto dell’istinto, interessanti i libri si ammucchiano sul mio comodino e gli argomenti sono randomici, si passa dalla filosofia al giallo con disinvoltura. Ma in fondo la libertà di leggere è anche questo: saltare da una storia all’altra giocando a confondersi, a perdersi e ritrovarsi, nel caos a volte si trovano strade e percorsi di conoscenza e scoperta inaspettati, quando trovo il libro giusto cado nel vortice delle sue pagine, procedo in maniera febrile e me ne innamoro. Dunque questo è il mio disordinatissimo percorso, ma libero e appassionato”.

Di recente, Mariagrazia Tosti ha iniziato a collaborare con la rivista online mentinfuga.com, scrivendo articoli di alto spessore culturale su protagonisti della letteratura straniera e importanti iniziative [Mariagrazia Tosti per mentinfuga]. S’attendono ulteriori contributi, in un originale florilegio di stimoli che esalterà le sue doti di scrittura e l'attitudine al pensiero critico, non mancando d'intrigrare i lettori interessati.

Altrettanto importante, la perseverante promozione della lettura che effettua la Prof.ssa Cristina Mosca su Instagram, grazie ad un blog “Exit” e collaborazioni con varie testate, recensendo e presentando libri in brevi video. È anche autrice (si segnalano, “Con la pelle ascolto”, 2018, e “Loro non mi vedono”, 2014).

Di Claudia Provenzano, vanno letti i suoi quattro romanzi, pregiate storie che oltre all’avvincente impianto narrativo, detengono una profonda abilità di scavo psicologico e di problematizzazione storico-sociale: “Storia di Miryam”, 2017, “Le ragioni degli altri”, 2018, “Figli mancati”, 2020, “Figli del mondo”, 2021, “Il teatro interno. Modelli psicologici e strumenti pratici per la conoscenza di sé. Un testo ad uso di professionisti e non”, 2022.

Di pregio la produzione poetica e saggistica di Diomira Gattafoni; “Occāsŭs”, 2019; Malachite”, 2021; “Varrone accademico e menippeo”, 2021; “L'orizzonte degli eventi. Cave hominem”, 2024 Opere rendono attonito il lettore, lo spingono a rileggere con avidità, restando nell'entusiastica attesa di altri capitoli a venire (… questo occāsŭs è pien di voli ..., Carducci) in un tempo non lontano nel quale il sole di questa scrittura pare non debba tramontare.

Si suggeriscono come opere insolite e preziose, i libri di Florideo Matricciano, che tracciano itinerari intensi, poetici e narrativi, che esaltano la bellezza della profonda riflessione e della creazione semantivo-lessicale, aprendo a scenari esistenziali “unici” e corroboranti, “intrecci di scritture e ormeggi - pigmento di lettura - che si snodano lungo l'arco” di diversi testi. Tra le sue opere, si ricordano “Le cicatrici mute dei menù” (2022), “Dis-sentire il silenzio. (Centouno tanka, haiku e senryu)” (2021), “Appunti, disappunti e... contrappunti. Periferie scrittorie, rimarginazioni e ritrosie a sovescio in coda al secolo breve 1985-1995”, (2019), “L'ineluttanza delle parole”, (2018).

Anche di Giancarlo Giuliani vanno segnalate variegate opere che si muovono su plurimi registri stilistici e di genere letterario. Ha pubblicato alcune raccolte di versi: Ulisse non è mai partito (Roma, 2009); Liber Alchemicus (Pescara 2010); Libro Perduto (Pescara, 2011) e Caos ipermetrico (Chieti 2012). Nel 2012 ha pubblicato un radiodramma noir in 30 quadri, Bisturi (Pescara 2012). Nel 2013 esce il suo primo romanzo storico sulla figura di Pitagora giovane: Diospolis (Chieti 2013). Si ricordano anche “Xenos. 1181. La nascita del mito”, “daimones. I dèmoni di Gordias”, “Diospolis. Una storia del VI sec. a.C.”, “Il nulla e l'uno”, “Libro perduto. Otto movimenti e un Canto di Uscita”, “L'ultimo atto. Una storia negli anni di piombo”, “Nel mio regno non vi sono filosofi”, “Nemesis. Una storia del tempo antico”, “Poema minimo”.

Inevitabile il riferimento a Marco Steiner, scrittore. Lo si scopre, “incontrandolo”, per così dire. Mettendosi in moto, con la mente, disancorandosi fisicamente dalle consuetudini, esprimendo esigenze non conformi, non omologabili. I libri di Steiner soddisfano urgenze di veridicità e consegnano squarci di bellezza cosmica, di genuina espressione della complessità umana. É in quella transizione che viene chiamata “viaggio” che si scoprono le verità – il termine è necessariamente declinato al plurale - del mondo, compreso quello interiore. Gli itinerari intrapresi o da intraprendere sono modi propri d'una trasformazione che anela all'originalità e si realizza attraverso visioni di nuovi luoghi e il contatto con persone diverse, restando in ascolto. Il viaggio è la forma per perfezionare la propria biografia, per completare l'esplorazione sociale, per orientare l'intima ricerca della libertà, rendendo possibile, nelle esistenze di tutti, essere “visibili”, a sé e agli altri

La produzione di Marco Steiner, veramente ampia e di raffinata peculiarità, costringe ad una selezione circa i suggerimenti di lettura. Nel 1996 ha pubblicato Corte Sconta detta Arcana, romanzo lasciato incompiuto da Pratt e nel 2006 ha scritto L’ultima pista, ideale prosecuzione di Tango. Nel 2014 pubblica presso Sellerio Il corvo di pietra. Tra gli ultimi capolavori, “L'ultima pista” (2006); “Oltremare” (2015); “Miraggi di memoria. Itinerari ipnotici lungo il cammino di Corto Maltese” (2018); “Isole di ordinaria follia” (2019); “La nave dei folli. Un diario di bordo” (2022); “Un mare troppo lontano” (2022); con Hugo Pratt, “Ring Ring” (2023); con Giovanni Robustelli, dal 14 Marzo 2025, “Nella musica del vento all'ombra di nessun dio”.

Da ultimo, si sollecita l’interesse per alcune pubblicazioni - prosa poetica e saggistica - di Giovanni Dursi: “Lanciano città libera? Lavori in corso fino al 2016”, in collaborazione con Graziano D’Angelo”, 2011, “Spazio pubblico e desiderio”, 2013, “Cattività: È nel “modo” che esiste il “mondo”, 2024, “Ricognizione sul presente: Alcuni scritti filosofico-politici 2017- 2024”, 2024, “Il contrario del móndo: Critica del revanscismoneofascista”, 2024.

Buone e sensate letture.

 

 

 

 

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