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THE POSTHUMAN MANIFESTO
TO
UNDERSTAND HOW THE WORLD IS CHANGING IS TO CHANGE THE WORLD
MANIFESTO DEL POSTUMANO
CAPIRE
COME IL MONDO CAMBIA È CAMBIARE IL MONDO
di Robert Pepperell
Il MANIFESTO rivela l'interesse a mettere sotto l'occhio della critica il passaggio
dell'umano, non a qualcosa che lo supera, ma a qualcosa che lo abbatte.
Non über, ma post. L'attacco dell'assetto attuale del mondo
all'essenza-uomo è radicale, di una radicalità aggressiva, violenta, di
una violenza insidiosa, ed è totale, va ormai dal luogo di lavoro al
tempo libero, viene dall'alto e dal di dentro. È una mobilitazione
totale, della scienza e quindi della tecnica, della comunicazione e
quindi del linguaggio, dell'immaginario e del reale insieme, dove quello
che accade e quello che si racconta, la vicenda e lo spettacolo, si
confondono. Per smascherare l'apparato di questo scenario occorre
mettere in campo una strategia complessa di analisi. Ed è esattamente
quello che va fatto, utilizzando vari livelli di analisi
e diverse culture disciplinari, senza spaventarsi dell'impatto tecnico sul tempo di vita, dell'ibridazione della condizione umana sempre poiù articializzata ed articializzabile. Del resto, la "cultura" non è la dfimensione extragenetica, artificiale della condizione di vita umana ? L'epoca del post-umano è iniziata; nelle "cose" della storia e della vita quotidiana essa si mostra; non è necessario leggere mille libri per entrare in contatto con il
nuovo mondo che ci circonda: basta leggere le pagine divulgative delle
notizie scientifiche dei maggiori quotidiani. È già prossimo il tempo in
cui ciascuno potrà ordinare via Internet tutte le protesi necessarie al
buon funzionamento del suo corpo e tutti i farmaci che possono
potenziare il suo apparato sensoriale e le sue funzioni cognitive. Ci
saranno cliniche specializzate con medici ingegneri che applicheranno
alla nostra massa cerebrale micro-chip che renderanno possibile suonare
Beethoven senza aver studiato musica e che forniranno prodotti
farmacologici «miracolosi» per stimolare le zone cerebrali, i neuroni e
le sinapsi che presiedono alle sensazioni finora imputate alle persone
umane. Votare in una cabina elettorale non sarà una scelta tormentata,
ma l’effetto automatico di una reazione elettrochimica che trasmette
stimoli ad una parte del cervello. Ibridazione con le macchine e
«sacrificio al dio protesi» sono le nuove parole che delineano il
lessico della narrazione post-umana. L "controcorrente" è già "corrente" ordinaria e l’illusione scientista tecnologica è un
ennesimo tentativo di cancellare la questione del «cosa è un uomo»
dall’agenda del pensiero occidentale. Codice genetico e codice binario vanno già a braccetto. Quando i "reperti biochimici" del nostro "vissuto" fisico e mentale saranno estraibili dalla psiche individuale e resi digitali, allora . . .
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